La libreria delle storie sospese: quando i sogni diventano realtà

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IMG_0110 [Avvertenza: questo è un post che non parla solo di libri, parla soprattutto di sogni.]

Tutti abbiamo un sogno.
Almeno uno.

Da piccola, avevo sogni che mi sembravano immensi. Quando andavo all’asilo sognavo di essere a scuola e di dover fare i compiti per il giorno dopo, tanto da costringere mia mamma a fingere di essere la maestra. Alle elementari, sognavo di diventare una benzinaia, perché quando mi fermavo col papà a fare benzina nel centro del paese adoravo quel profumo, alzavo il finestrino e aspiravo più che potevo. Poi, però, quando mi chiedevano cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande rispondevo sempre “la ballerina”: perché era la risposta che tutti si sarebbero aspettati, perché non volevo deludere nessuno. E perché ancora non avevo imparato una delle lezioni fondamentali: che ai sogni bisogna continuare a crederci, anche quando nessuno sembra crederci insieme a te.

Tra i banchi dell’università ho maturato un sogno che tale sarebbe rimasto. Non perché non lo volessi davvero, ma perché di sogni ne avevo più d’uno, e alla fine qualcuno si è realizzato, qualche altro no, com’è giusto che sia. La vita, in fondo, ti porta dove vuoi davvero, anche se subito magari non te ne accorgi. E così, il sogno di aprire una libreria è rimasto tale. È un sogno in cui mi piace rifugiarmi ogni tanto, quando ho voglia di fuggire per un attimo dalla realtà in cui vivo, che mi sono faticosamente costruita e che mi piace. Così, per coccolarmi un po’.

Per questo ho adorato il libro di Cristina Di Canio, La libreria delle storie sospese. Perché lei il suo sogno l’ha conquistato, con tenacia e grande forza di volontà. Mentre purtroppo molte librerie in Italia chiudono, Cristina ha aperto la sua in 30 metri quadri di una strada alla periferia di Milano. La libreria Il mio libro dalle pareti orgogliosamente lilla – soffitto compreso! -, è diventata in pochi anni un importante centro culturale, con una media di tre presentazioni d’autore a settimana, e sempre mille più una iniziative. Conoscendo Cristina non ci si stupisce di tanto successo: è un vulcano di inarrestabile energia, una simpatia che ti conquista, una mente brillante. Cristina non si è arresa alle difficoltà e la fortuna l’ha premiata – perché sì, che la fortuna aiuti gli audaci non è un luogo comune. Un giorno qualcuno è entrato fra quelle pareti lilla e ha lasciato un libro sospeso: avete presente il caffè sospeso di Napoli? Ecco, la stessa cosa, solo che è fatto di carta, parole e… sogni. Da lì, il libro sospeso ha assunto le dimensioni di un’onda immensa e travolgente, diventando il simbolo della generosità senza secondi fini. Perché praticare atti di gentilezza senza aspettarsi nulla in cambio è diventata un’arte rara, ma di cui abbiamo tutti bisogno.

La libreria delle storie sospese racconta tutto questo, e molto di più. La voce narrante è quella di Adele, anziana signora che ama profondamente i libri e la lettura. Trascorre le giornate seduta a leggere in quella che è ormai diventata la sua poltrona nella libreria della giovane Nina, alle prese con clienti pazzi (che davvero esistono!) e mal d’amore. Adele è arrivata a Milano dal sud Italia molti anni prima: il suo è un racconto commovente, emozionante, pieno di cuore e saggezza. Attraverso le sue parole scorre una storia dedicata a tutti coloro che amano l’universo meraviglioso dei libri e delle librerie, ma soprattutto a chi crede nei propri sogni anche se ancora non li ha realizzati, o a chi li ha persi per strada, perché possa riscoprirli.

Leggere è un’attività seria e va fatta con coscienza. Ci sono libri da iniziare in treno, altri da tenere sul comodino e sfogliare a letto, alcuni che possono funzionare solo alla luce del sole splendente su una bella e affollata spiaggia e altri ancora che hanno bisogno del silenzio assoluto.

Prima di leggere questo piccolo, grande libro, pensavo che a colpirmi sarebbe stata la storia stessa, ambientata fra gli scaffali di una libreria diventata un posto magico. E così è stato, ma ad affascinarmi davvero è stata la scrittura matura e curata di Cristina, alla sua prima prova come scrittrice, che risulta perfetta sia nella narrazione di Adele, una donna d’altri tempi, sia in quella della quotidianità della trentenne Nina. E proprio attraverso la bella scrittura di Cristina scopriamo una Milano nascosta e suggestiva, accompagnati da racconti del passato, canzoni di ieri e di oggi, titoli di libri che la stessa autrice ama, dai classici ai romanzi contemporanei.

Sono quei romanzi che ti entrano dentro, che sembrano raccontare proprio la tua storia, che sono stati scritti – e su questo potresti giurarci – solo per lanciare un messaggio a te, proprio a te che li leggi magari un secolo dopo e capisci davvero cosa stanno raccontando.

Chiudi La libreria delle storie sospese e vorresti tenere con te ancora per un po’ Adele e Nina, a farti compagnia. Vorresti anche tu sederti su quella poltrona a leggere o semplicemente a guardare per qualche minuto la vita che scorre tra quelle pareti lilla. Chiudi il romanzo di Cristina e ti sembra che quel sogno sia un po’ anche tuo. Annusi quelle pagine che sanno di buono e hai la sensazione che i tuoi, di sogni, siano un po’ più vicini. Senza dimenticare la cosa più importante. Che i sogni non basta averli. Non basta pensarci e ripensarci durante il giorno. Non basta volere. Dei sogni, come dei libri, ci si deve prendere cura.

Regalare un libro che ami a qualcuno che sa apprezzarlo quanto te, che ci si perde dentro come hai fatto tu, che soffre, ride, piange, si innamora con la stessa potenza che ti ha travolta, è un’esperienza esaltante. C’è un legame speciale tra i cultori degli stessi romanzi.

Se la magia dei libri è poter vivere mille vite, con La libreria delle storie sospese non ci si limita a questo: si vive un sogno.

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Cristina Di Canio, La libreria delle storie sospese, Rizzoli

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Cristina ha presentato il suo libro venerdì 20 maggio alla Libreria Galla di Vicenza, accompagnata da Eva Massari: un momento indimenticabile!

Il blog di Cristina e della sua libreria è La scatola lilla.

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