[Irène Némirovsky, Il calore del sangue, Adelphi]
Chiudete gli occhi e fate un respiro profondo. Ecco, avete appena letto “Il calore del sangue” di Irène Némirovsky.
Un respiro breve ma intenso. Un respiro che inghiotte tutta l’aria del mondo, e la fa finire in fondo ai vostri polmoni.
È un piccolo racconto questo, che vale più di molti polpettoni infiniti. Passa rapido come il treno su cui l’ho letto pochi giorni fa. Ma è destinato a restare.
Tutto ha inizio nella placida campagna francese, che fa da sfondo alla sonnolenta tranquillità di una ricca famiglia di proprietari terrieri. La giovane Colette sposa il devoto Jean sotto gli occhi di genitori che si amano profondamente, la cui storia d’amore è stata un tempo travagliata, e dell’ormai attempato cugino, voce narrante. Tutto sembra essere governato da un ordine preciso: non c’è nulla fuori posto, nemmeno un po’ di polvere. Ma è solo la quiete prima della tempesta. Una tempesta che la Némirovsky è bravissima a suggerire fin dalle prime righe, per poi farla esplodere con tutta la sua forza pagina dopo pagina.
La vita può essere vissuta senza apparente difficoltà, adagiati nella sicurezza di una quotidianità senza rischi, senza cambiamenti e senza sbavature. Ma esistono impercettibili crepe che solo la passione può vedere, e che non esiterà a squarciare. È fin troppo facile buttare la polvere sotto il tappeto. Prima o poi qualcuno alzerà un lembo, e allora non ce ne sarà più per nessuno.
L’autrice, poi, è abile nel mescolare e rimescolare gli ingredienti da cuoca provetta, e quello che arriva a chi legge, alla fine, è il disincantato ritratto di un’epoca e di una società.
Il treno è arrivato e il libro è finito. Mentre lo chiudo, penso a quanto sia vero: l’amore muove le nostre vite. Ma la passione le muove di più. E noi non possiamo farci proprio nulla.
Quotes
Premetto che di frasi ce ne sono molte: armata della mia fedele matita, mi sono ritrovata a sottolineare piuttosto spesso! Queste sono solo alcune.
Corpo del reato
È un Adelphi. Cosa dire di più? Come sempre, perfetto!
Il consiglio della librarian
Questo è un libro che va respirato. Non fate come me: non leggetelo in treno. Sono pagine troppo “piene” per essere vissute tra i sedili sporchi di un regionale con il continuo viavai. Trovatevi il vostro posto, lo gusterete sicuramente meglio.
Personal dedica
Questo post è dedicato ad una mia collega che un po’ di tempo fa mi ha suggerito questo piccolo, prezioso libro. So anche che è una mia affezionata lettrice: non sa quanto le sue parole siano state importanti per me. Grazie!
Commenti più recenti