Vi scrivo dalla sala stampa del festival, e ammetto di sentirmi piuttosto emozionata!
Ieri sera sono andata a dormire quasi alle due: ero distrutta ma felice. L’arrivo, subito accolta dalla voce ormai famosa di Gramellini in uno scenario affascinante come il cortile del castello, è stato memorabile. E la prima serata, a gironzolare per la città perdendomi tra piazze non lo è stata meno.
– astenersi dalla lettura sapientoni con la puzza sotto il naso e la testa infarcita di tanti discorsi noiosi, grazie –
Stamattina – dopo un risveglio piuttosto movimentato tra ossa rotte causa sacco a pelo per terra e umidità, coronato dalla ventina di minuti a piedi per raggiungere dal campeggio il centro di Mantova – ho subito deciso di esagerare buttandomi nella… filosofia! E devo dire che la scelta è stata davvero azzeccata: Umberto Curi – tra le altre cose professore di storia della filosofia all’Università di Padova, dove anch’io ho studiato – si è rivelata una persona coinvolgente. E un autentico gentiluomo. Il tema trattato, che si rifà al testo di Nietzsche La nascita della tragedia, era riferito in particolare all’antica leggenda che narra dell’incontro fra il re Mida – che troppo voleva sapere – e il saggio Sileno – le cui risposte sono affascinanti ancora oggi.
La narrazione di Curi, che spaziava dal mito, alla storia, ai grandi temi della vita con una spruzzatina di religione, hanno tenuto alta la mia attenzione fino alla fine. Ne sono uscita con una certezza piuttosto evidente e molte domande. Comprendo il limite della condizione umana contro cui nulla possiamo, ma allo stesso tempo posso provare a conoscere questi limiti e cercare di superarli? E poi, è sempre vero che la cosa migliore per l’uomo è non sapere, come risponde Sileno al re Mida, che insistentemente gli chiede quale sia la cosa più desiderabile per l’uomo? Per quanto mi riguarda, senza conoscenza non vivrei. E spesso ho pagato caro il mio desiderio di sapere. Ma ahimè, nulla posso (voglio) farci.
Ora, naturalmente io non sono né una filosofa, né una studiosa della materia, per cui a molti leggendo queste parole verrà da ridere. Ma un’occhiata alla filosofia, ogni tanto, all’animo male non fa.
E Nietzsche? Se si pensa che i suoi scritti risalgono alla seconda metà dell’Ottocento, e spesso vanno contro quelle che erano le idee e le concezioni del tempo, be’… l’unica cosa che si può dire è che sicuramente era un gran figo.
Curi è autore di numerose pubblicazioni, ne ho segnata qualcuna che entrerà presto nella mia borsa della spesa:
Filosofia del don Giovanni. Alle origini di un mito moderno, Mondadori 2002
Miti d’amore. Filosofia dell’eros, Bompiani 2009
Per il momento da Mantova è tutto: se non mi perdo – cosa che già è avvenuta una mezza dozzina di volte da quando sono arrivata! – vorrei inseguire una biblioteca circolante (un’idea bellissima che vi racconterò e che spero di riuscire a fotografare) e più tardi andare alla scoperta di un’autrice statunitense che sembra piuttosto interessante…
Stay tuned!
la vostra
pl.
Post filosofico molto interessante, pur non condividendo la visione di Nietzsche.
Voglio sapere della biblioteca circolante, e poi, secondo te, quanto la filosofia contemporanea dista dalla sociologia?