Lo dirò subito: questo non è un libro semplice.
Se cercate la classica lettura da relax spiaggifero, cambiate tomo.
Allo stesso tempo, dirò subito anche che Ave Mary è un bel libro. Il libro giusto al momento giusto.
Dopo il successo di Accabadora (premio Campiello 1010), Michela Murgia pubblica un lavoro sulla donna: la donna di ieri e soprattutto quella di oggi. Quella che, adesso più che mai, ha bisogno anche di pagine come queste.
Si sentono gli studi di teologia dell’autrice, ma non sono mai una presenza pesante. D’altronde, questo “è un libro di esperienza, non di sentenza”. Una storia più che un saggio, quasi fiabesca nei suoi racconti. E si sente, soprattutto, la voglia di raccontare e raccontarsi, la voglia di arrivare alla gente – non solo nella sua componente femminile.
La Chiesa con la “C” maiuscola permea il libro, lo muove e lo smuove in tutte le sue parti. E devo ammettere che quell’ “imprinting culturale” che – secondo l’autrice – nessuno può considerare irrilevante o evitare di farci i conti, è una realtà che dà da pensare.
Ma se cercate un libro “sulla” Chiesa, o “di” Chiesa, stile neoredivivi folgorati sulla via di Damasco, di nuovo vi dirò: cambiate tomo, seduta stante.
Questo è, a tutti gli effetti, un libro divertente. Un libro dove davvero ce n’è per tutti i gusti: dalla storia alla religione, da Madonna (madre di Gesù) a Madonna (Like a Virgin). Dal Papa a Jesus Christ Superstar. Esilarante in alcuni punti – specie quando la Murgia racconta di aver scoperto il bon ton della conversazione leggendo da adolescente “Tutto sulla ragazza dai dodici ai sedici anni”. Potreste ritrovarvi di notte, soli nella vostra cameretta (*), balzare giù dal letto e correre alla sezione della libreria che nasconde in doppia o tripla fila i libercoli della vostra fanciullezza, e scoprire che – Carramba! – “Tutto sulla ragazza eccetera eccetera” ce l’avete pure voi. E incominciare a sfogliarlo forsennatamente per ritrovare quel passaggio dove – tra “come truccarsi in vista del party con gli amici” e “che dischi – dischi! – mettere al party con gli amici” – viene accuratamente spiegato che di FEDE, di SOLDI, e soprattutto di SESSO è meglio non parlare. Né al party con gli amici, né mai. Bei tempi!
E così, la Chiesa inventò la donna. La inventa ancora oggi, forse.
E noi, quando cominceremo a reinventarci un po’ di più?
Il consiglio della librarian
Matita e post-it sempre pronti. Questo è un libro che si fa sottolineare che è un piacere.
Where
Leggetelo ovunque. Ma se volete fare la prova della cameretta (*), beh…
Booksoundtrack
Francamente, questa volta, silenzio. Ci sta… da Dio.
Quotes
“Maria per il cattolicesimo risulta, più che morta, diversamente viva”
“Eva è ancora l’unico nome biblico – insieme a quello del traditore Giuda – che bestemmiare è considerato veniale. Se nessuno ha mai pensato di imprecare con il nome di Adamo, qualcosa vorrà pur dire”
“Nello scriverlo ho pensato alle donne, a tutte quelle che conosco e in cui mi riconosco, ma anche agli uomini, sia quelli che ci vorrebbero belle e silenti, sia gli altri, quelli che vorrebbero amarci per come siamo e non per come tutti dicono che dovremmo essere”
Che bel blog! Complimenti 🙂 Noemi
Purtroppo nessuno ricorda che in Italia abbiamo una delle maggiori antropologhe viventi, Ida Magli, che con voce dissacrante e coraggiosissima, pagando duramente il suo anticonformismo e la sua visione acuminata, duramente critica nei confronti del manicheismo cattolico, ha tracciato una storia della condizione femminile che non ha uguali. Il suo libro, “La Madonna: dalla donna alla statua” (1987) che la Murgia si guarda bene dal citare, anzi, nemmeno conosce (e questo la dice lunga…) va ben oltre questa storietta della Murgia stessa, che viene presentata come fosse chissà che novità. Non lo è. Tanto è vero che perfino l'Osservatore Romano l'ha recensito tutto sommato positivamente. L'opera di Ida Magli, che io consiglio a tutti di leggere, è stata addirittura proibita dalla Chiesa, tale è il vero rovesciamento della visione della figura di Maria, liberata dalla immobilità misogina in cui la Chiesa l'ha relegata.
Consiglio assolutamente anche Gesù di Nazareth e Il mulino di Ofelia. Ma sono moltissimi i libri della Magli che si dovrebbero leggere. Tuttavia, poiché la sua critica alla Chiesa come origine di una visione ferocemente misogina è stata durissima, in Italia di lei si tace, pur essendo considerata ovunque una delle maggiori antropologhe moderne.