D’accordo. Non saranno utili contro le piene. Anzi, si inzupperebbero subito, purtroppo. Perchè la carta l’acqua la attira, come il miele le api. E infatti, a pochi passi, ci sono loro: i sacchi di sabbia già appoggiati alle porte, pronti sui blocchi di partenza caso mai quei cinque maledetti metri venissero ancora toccati dal Bacchiglione. Ma intanto, qualcuno che pochi giorni fa si era ritrovato a combattere con acqua, muri umidi, marcio e rovina, ha deciso di riaprire così. Non abbassiamo la saracinesca in attesa che qualcosa di brutto accada di nuovo, ma riapriamo: mostrando alla gente che passa qualcosa di bello. Qualcosa su cui appoggiare la mente, sorridere e sperare.
Libri.
Che, in effetti, a prima vista non ci azzeccano nulla con gli occhiali. A ben guardare, invece, i due sono culo e camicia. Penso ai presbiti, poveri cecati. Come mio padre che per anni si è ostinato a non mettere gli occhiali dando la colpa alla carta troppo patinata, e adesso li perde ovunque (specie quando ce li ha appesi al collo). Penso all’estate. Che se non hai gli occhiali scuri, ti sfido a leggere in spiaggia. Penso a chi come me pur essendo miope li usa anche per leggere da vicino, per abitudine, per comodità, per pigrizia. Perchè fanno tanto librarian (un po’ dei poveri, ma pazienza).
Penso ai proprietari di quel negozio, a quello che avranno avuto in mente preparando questa vetrina. Non sono etrata a chiederlo: forse perché non volevo qualche risposta che non mi piacesse. L’importante è che l’abbiano fatto.
Per tutti quelli che ci sbatteranno addosso, magari con la testa da tutt’altra parte. Per quelli a cui verrà poi voglia di entrare in una libreria o in biblioteca, prenderne in mano uno, e aprirlo. Per quelli che si chiederanno cosa c’entra? e quelli che copieranno l’idea. Per chi capirà in un istante cosa deve mettere sotto al tavolo perché non balli (un genio). E a chi verrà improvvisamente voglia di ritirare fuori quelli sepolti in chissà quale scatolone della cantina. O chi, semplicemente, avrà bisogno di un nuovo paio di occhiali.
Ma tanto non servono lenti, per vedere qualcosa di bello. Qualcosa che per un momento ti fa dimenticare tutto il resto. Qualcosa che ti fa sorridere anche se dietro di te c’è un fiume che bastano poche ore di pioggia perchè salga. Qualcosa che ti fa dire oggi ricomincio, e lo faccio così. A modo mio, qualunque esso sia. Anche con un libro.
Rita Levi Montalcini ha scritto, “meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita”… Pensare al futuro e combattere, ogni giorno. Farlo con un libro in mano : mi sembra il giusto punto di inizio ! ciao, complimenti per i tuoi post. Maria Francesca.