Il tredicesimo dono – Ogni giorno può essere Natale

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Ogni anno a Natale scelgo un libro a tema. Continuo questa tradizione da quando, molto tempo fa, ho letto per la prima volta Canto di Natale, il capolavoro di Charles Dickens, al quale sono incredibilmente affezionata. Da Fuga dal Natale di John Grisham a Un Natale in giallo della Sellerio, una delle mie case editrici del cuore, il libro natalizio è un appuntamento fisso.

Come ogni lettore sa, ci sono libri che scegli e altri che scelgono te. Avevo Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith da diverso tempo, ma non c’era mai stato il momento giusto per leggerlo. Poi è arrivato il 25 dicembre, e mi ha scelta. Non poteva esserci regalo migliore.

Perché Il tredicesimo dono è un libro scritto per fare del bene.

Joanne ha perso improvvisamente il marito, padre dei suoi tre figli. Mancano solo due mesi a Natale, una festa che tutta la famiglia aveva sempre vissuto come un momento unico e speciale. Ma quest’anno il Natale non sarà così. Il dolore è troppo grande, è troppo difficile andare avanti dopo una perdita così importante. La famiglia si sta a poco a poco disgregando.

Non stiamo andando in pezzi, siamo solo un po’ scheggiati. Tu fai del tuo meglio, mamma. Tutti noi facciamo del nostro meglio.

Ma una mattina, tredici giorni prima di Natale, aprendo la porta di casa ad attenderli c’è un regalo. Un dono inaspettato, subito rifiutato, assieme all’idea di celebrare una festa che nel cuore nessuno sente più. E poi, un po’ alla volta, accettato. Con tutti quelli che arriveranno, puntuali, fino al 25 dicembre, il giorno del regalo più grande. Quello che nessuno dei protagonisti dimenticherà mai.

Non sono una cattiva persona; solo non ho mai pensato a cosa volesse dire essere buona. Si può definire dono un gesto che non costa nulla?

Chi è il misterioso benefattore? E perché sta facendo tutto questo?

Ci sentiamo amati, ed è quello che conta. Anche se la sorgente di questo amore è lontana e sconosciuta.

No, quest’anno il Natale non sarà come tutti gli altri. Sarà molto diverso, molto più difficile, eppure cambierà per sempre le vite di Johanne e dei suoi figli. Perché questo Natale sarà una rinascita.

La forza nei loro doni sta nel far capire che gioia e dolore possono coesistere senza sensi di colpa.

Il tredicesimo dono non è un semplice libro sul Natale. È una storia vera, che parla con sincerità a ciascuno di noi. È un libro sulla perdita, prima di tutto, una perdita immensa, che lascia un vuoto enorme e incolmabile. È un libro sulla rinascita dopo un grande dolore, una rinascita che non riguarda un’unica persona ma un’intera famiglia. È un libro sulla riscoperta di quella scintilla che abbiamo tutti dentro di noi e che porta il nome di forza; una forza che ogni tanto dimentichiamo soffocati da una sofferenza troppo grande, ma che possiamo ritrovare imparando a convivere con la perdita, rialzandoci e finalmente guardando avanti. È un libro sui miracoli che esistono davvero, nella vita di tutti i giorni, perché si chiamano persone. Ed è, allo stesso tempo, un libro sul potere del donare senza chiedere nulla in cambio, cosa che troppo spesso perdiamo di vista senza nemmeno accorgercene.

Tutti mi hanno insegnato qualcosa in questo nuovo viaggio che ho intrapreso. Sono esperti nell’arte di andare avanti, perdonare gli errori e custodire i ricordi, anche se dolorosi. Ho ancora tanto da imparare.

Il tredicesimo dono l’ha fatto questo libro a me. Parlandomi di un Natale diverso dagli altri, ma soprattutto ricordandomi il significato più profondo che c’è in questa festa. Dimostrandomi che la vita non smette mai di sorprendere, ogni giorno. Perché ogni giorno può essere Natale, se lo vogliamo.

[Joanne Huist Smith, Il tredicesimo dono, Garzanti, trad. Elisa Ferrario]

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