La legge superiore della nostra coscienza

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Giorgio Fontana, Per legge superiore, Palermo, Sellerio, 2011
Quante possibilità ci concede la vita di ascoltare davvero la nostra coscienza?
Quante possibilità abbiamo di essere felici dopo averlo fatto?
Quante possibilità abbiamo di rendere migliore la vita degli altri facendolo?

Non so se mi sono mai trovata a dover rispondere con assoluta sincerità a queste domande. La coscienza, questa (s)conosciuta: qualcosa che abbiamo dentro di noi da sempre, eppure qualcosa che troppo facilmente perdiamo di vista. Come se fosse un foruncolo da estirpare, un fardello di poco valore.
La coscienza che spesso passa in secondo piano davanti al benessere acquisito, ai privilegi quotidiani, alla serenità appagante di un tetto solido, del calore dell’abitudine, dell’equilibrio apparentemente perfetto di scricchiolanti rapporti familiari.
La coscienza che si ritrova solo nella splendida luce dei dipinti di Georges de La Tour. La fiamma viva della Maddalena, l’unica capace di illuminare lo squallore, di fare chiarezza nella bruttura. Quella fiamma che ci sembra così surreale, lontana e irraggiungibile, prima di capire che, in fondo, quella luce possiamo essere noi.
La coscienza che ha il volto e la storia di Khaled. Khaled, muratore tunisino in una Milano che diventa sfondo perfetto. Khaled accusato di qualcosa che non ha commesso. Khaled in prigione. Khaled innocente.
La coscienza che si presenta nei capelli corti e nei vestiti a fiori di Elena, giovane giornalista-libraia che, converse ai piedi e lingua tagliente, vuole arrivare alla verità. Costi quel che costi.
La coscienza che ha il volto stanco di un magistrato, del suo dilemma morale, di una giustizia che si è persa e non si è più capaci di ritrovare.
Ma che non riuscirà a far finta di niente.
Perché sa bene che, ogni volta che facciamo finta di niente, muore un pezzo di mondo.
I chiodi sulle lastre del Palazzo restano immobili, ben piantati a nascondere il loro segreto: Fiat giustitia et pereas mundus, sia fatta giustizia, e il mondo muoia pure.
Una storia che si fissa indelebile nei pensieri, che non ci abbandona neanche dopo aver chiuso il libro. Una scrittura bellissima, che si fa leggere con straordinario piacere. Protagonisti che non si possono dimenticare facilmente. Uno degli autori che più ho amato negli ultimi anni.
E Sellerio, una casa editrice elegante, che ama il libro e sa ancora farlo come si deve, regalandoci la bellezza di pagine da sfogliare, il profumo genuino della carta.
Non c’è mai una scelta giusta per tutti
Devi decidere cosa conta di più.
 
Il mio Italian Book Challenge non poteva iniziare in modo più bello.
Un libro dalla copertina blu
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Libreria di fiducia: Galla 1880 Vicenza

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