L’Amore secondo Donato Carrisi

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La “Mappa dei sentimenti” a Pordenonelegge 2012: i giallisti italiani raccontano alcuni dei sentimenti più importanti, e lo fanno a modo loro. Un modo che io ho trovato fantastico, tanto per essere chiari.

E così, tocca al giallista Donato Carrisi raccontarci l’amore.
Vi dico solo che dopo averlo ascoltato me ne sono innamorata (letterariamente, s’intende). Siete tutti avvertiti.

L’Amore è thriller 
La storia d’amore per essere interessante deve avere gli stessi elementi del thriller: la vittima e il carnefice. La verità è che ci piacciono le storie d’amore tormentate, altrimenti non avrebbero per noi nessun interesse.


L’Amore è paura 
Ci sono due cose che ci fanno battere il cuore alla stessa maniera: la paura e l’amore. Ed è un battito non controllabile. Creano una stranissima alchimia, che ci porta a capire quanto non sia il finale che conta, bensì il percorso.


L’Amore è un bacio 
C’è stato qualcuno che, molto tempo fa, ha già detto tutto dell’amore: Catullo.

Catullo che si innamora della donna sbagliata.

Catullo che ci racconta come solo innamorandosi della persona sbagliata si riesca a esprimere al meglio i sentimenti.
Catullo che non voleva il sesso, voleva i baci: perché i baci sono l’espressione più pura del sentimento d’amore [E nel frattempo Lesbia giaceva con altri senza pietà, chiamala scema. Forse se assieme ai baci avesse desiderato altro, magari…].
Catullo e la sua ossessione.
Odio e amore, in contemporanea, che si incontrano e si scontrano nei versi.


E ancora, amore è nel male, amore è nel Dracula di Francis Ford Coppola, amore e paura sono in “Mi ritorni in mente” di Lucio Battisti, che chiude l’incontro – troppo breve, ahimé! – con un coro a squarciagola.

Ecco qui i video girati a Pordenonelegge (subito prima di correre in libreria a comperare l’ultima fatica letteraria di Donato Carrisi, La donna dei fiori di carta (Longanesi), che sto già divorando nottetempo).

Perché, se non ci fosse il male non potremmo raccontare l’amore.



E, dulcis in fundo, una serie di “Stai con me?” e “Ti lascio perché” imperdibili.



Dopo tutto questo, ho un brivido (sarà d’amore… o di paura?)


p.l.

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