Che noia, questa custode di libri!

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[Sophie Divry, La custode di libri, Einaudi]
Non perderò molto tempo parlando di questo libro, che posso facilmente descrivere con una sola parola: delusione.
Voglio dire, se leggi le “Cinquanta sfumature” sai cosa aspettarti.
In questo caso, invece, ti aspetti una cosa e poi ti accorgi che si tratta di tutt’altro. O meglio, di poco.
Mi dispiace – e come in amore non si dovrebbe mai dire “mi dispiace”, nemmeno è bene farlo coi libri. Purtroppo stavolta non posso evitarlo.
Appena sento anche solo lontanamente un vago profumo di “libri sui libri” – come amo chiamarli – mi fiondo letteralmente. E così ho fatto.
Dal titolo alla copertina, tutto era perfetto.
Leggi il risvolto e ti dicono che la protagonista è una bibliotecaria (evvai!), ti dicono che trattasi di “incantevole monologo” fra “vita privata, libri, invettive”. Ti dicono che è “un’anima ferita dalla vita e dagli uomini”, che nel dialogo con un ragazzino incontrato per caso nei seminterrati della biblioteca – da lui utilizzati come bivacco notturno – riuscirà a far emergere il suo animo da “pasionaria della letteratura”. E non continuo, o mi innervosisco di nuovo.
Ebbene: tutto questo non c’è. C’è, sì, la bibliotecaria delusa dalla vita, ma il suo monologo più che incantevole è annoievole. 65 paginette di puro sbadiglio. E l’immancabile colpo finale: il tanto decantato riscatto non esiste. Anzi, ti rimane un senso di tristezza e vuoto.
E i libri? A dire il vero, non ci sono nemmeno quelli. A parte Guy de Maupassant, citato spesso in quanto autore prediletto dalla suddetta bibliotecaria.
Un peccato: la partenza è buona, mi sono piaciute alcune pagine sull’universo bibliotecario e sulla lettura (e infatti sono le uniche dove si è posata la mia matita!). Poteva diventare un piccolo gioiellino, e garantire un’oretta di piacevole lettura.
E’ proprio vero che, a volte, i libri sono esattamente come gli uomini: le aspettative sono pericolose. Sempre.
Quotes
Due o tre frasi da salvare però ci sono. E io ve le regalo!
“Sapersi orientare in una biblioteca significa dominare l’insieme della cultura, quindi il mondo”


“Io ho bisogno di grandi cose. Ragion per cui con gli uomini è finita. L’amore, lo trovo nei libri. Leggo molto, il che mi rincuora. Non si è mai soli quando si vive in mezzo ai libri. Mi elevano. Quel che importa è venire elevati”


“Quando leggo, non sono più sola, converso con il libro. Può essere molto intimo. La sensazione di avere uno scambio di idee con l’autore, di poterne seguire il percorso, di esserne accompagnata per settimane intere”

…e ora, per favore, non ditemi che sono troppo cattiva*
pl
*si dice “biblio-esigente”, ok? 😉

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2 commenti

  1. Francesca ha detto:

    Ecco, questa volta allora credo che seguirò il consiglio e lascerò perdere! Perché è vero che dalle Cinquanta Sfumature (di nulla) sai cosa aspettarti, mentre in questo libro pensavo che avrei trovato un piccolo gioiello. Invece non sei la prima che mi dice di tenermene alla larga…
    Adoro i libri che parlano di libri, però devono essere BEI libri! Hai qualcosa da consigliarmi? 🙂

  2. Francesca Diano ha detto:

    Se quest'accozzaglia di luoghi comuni e triti sono le frasi da salvare…..

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