Crociera e delizia: la guida che non vi farà naufragare

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[Alessandro Zaltron, Crociera e delizia, Colla editore, 5 euro]

Devo ammetterlo: ci sono cascata anch’io (non in mare, per fortuna).
Una crociera l’ho fatta, non molto tempo fa: una delle esperienze più indimenticabili della mia vita. E, indimenticabile, spesso fa rima con sorrisi e dolori.
Ce lo racconta alla perfezione Alessandro Zaltron nel suo Crociera e delizia, con molta ironia e un pizzico di sarcasmo. Perché una nave è un gran casino – oltre che un gran casinò -, un universo che quasi mai siamo preparati ad affrontare.
In questa Guida semiseria per aspiranti croceristi non manca niente: dalle aspettative estetiche sul capitano (quasi sempre disilluse) all’aria incondizionata (non c’è verso di spegnerla), dalla dolce tortura dell’ingozzamento (il detto “mangia che ti passa” non è mai stato tanto appropriato) alla debit card (l’unica cosa che si alleggerirà sarà il vostro conto corrente!). E il suo pregio maggiore è quello di divertire raccontando delle piccole, grandi verità.

Ecco a voi un esempio… provato sulla pelle della Librarian, ahimè!

– az: “in nave fa così freddo (aria condizionata) che la dotazione estiva, anche ai Caraibi o nel mezzo del Mediterraneo assolato, si usa pochissimo”.
– pl: ah sì?! e delle due valigie piene di minigonne, abitini vaporosi e canottierine inconsistenti che me ne faccio?! Li indosso lo stesso, ovvio, ostinata fino in fondo. E infatti…

– az: “non conviene ammalarsi neppure durante la crociera”
– pl: …a metà viaggio arrivarono la tonsillite e la febbre….

– az: “Guardate che le escursioni non sono male. Basta che le facciate per conto vostro”
– pl: … e mi aspettava un’intera giornata di escursione prenotata-e-organizzata, da cui sarebbe stato impossibile sfuggire – soprattutto visto quanto costava. Quindi: Istanbul, 40 gradi all’ombra, brividi e mancamenti: cosa volere di più?

Insomma, l’ho pagata cara (sia la mia inesperienza, che l’escursione suddetta). Se avessi letto prima questo libro probabilmente non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò (o forse sì, conoscendo la mia testardaggine). Certo mi sarei divertita di più, riuscendo a riderci sopra.

Eh sì, perché Alessandro Zaltron è piuttosto abile nello sfatare molti luoghi comuni su questi bestioni di ferro in grado di solcare il mare, e allo stesso tempo ne fa nascere altri che vi strapperanno una genuina risata. Alla fine, vi chiederete “ma voglio davvero farlo?!” mentre con la testa starete già pensando a cosa infilare in valigia prima di salire a bordo (mi raccomando: almeno un maglione!).

Per quanto mi riguarda, dopo otto giorni ancora faticavo a capire dove fossero poppa-e-prua (lo so, sono un caso disperato), e mi ostinavo a perdere l’orientamento ogni cinque metri anche munita di piantina. Oggi non so se lo rifarei: nel caso, con me ci sarebbe di sicuro Crociera e delizia.
E voi, infilatevelo in tasca, in valigia, nella borsetta. Mettetelo dove vi pare, ma portatelo. 

Per quanto riguarda invece la deliziosa quanto temibile crociera, il  mio consiglio è: fatela. Basta una volta nella vita, ma fatela. Quando ci ripenserete vi verrà un sorriso, esattamente come durante la lettura di questo libro (che fortunatamente costa molto meno). E ricordate: tutto quello che vi fa sorridere – e magari riflettere – è prezioso.

Quotes
Compito difficile, questa volta, togliere alcune frasi da un libro che va letto nel suo insieme perfetto. Ve ne regalo alcune, forse fra le più poetiche. A voi il piacere di trovarne altre.


La crociera non prevede requisiti minimi di intelligenza, è del tutto a prova di cretino. 


La crociera è un moltiplicatore di illusioni. E’ lo specchio delle persone che la vivono.


La navigazione garantisce una sorta di extraterritorialità dell’anima.

Il consiglio della Librarian
Libro da leggere sia che non abbiate alcuna intenzione di partire per una crociera – è comunque una lettura assai piacevole, specie d’estate – sia che ce l’abbiate. In questo caso, vi sarà utilissimo:

– a bordo piscina, quando il malcapitato di turno decide di importunarvi mentre aspettate l’arrivo della vostra dolce metà (che probabilmente sta facendo la stessa cosa… con qualcun’altra): la frase “scusa, sto leggendo un libro che DOVRESTI leggere pure tu” è sempre un buon metodo – a meno che non becchiate l’intellettuale che decide di leggerlo assieme a voi


– quando qualcuno – del personale, degli amici che vi siete portati dietro – vi propone qualcosa che mai e poi mai vorreste fare (dall’escursione tra le pietre millenarie con il sole allo zenit a una corsa in infradito sui tapis roulant in palestra). Fingete di sfogliarlo distrattamente esclamando: “scusa, LA MIA GUIDA non lo prevede!”, ed infilatelo con nonchalance nella tasca posteriore dei jeans. Quando si dice avere classe

– costretti a letto, sotto coperta (sia quella della nave, che il piumone d’oca) perché, tutto sommato, ai vestitini estivi non si può proprio rinunciare… Librarian docet!

p.l.

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