♥ Parlami d’amore puntata 11: Il primo amore non si scorda mai (e nemmeno il secondo, e il terzo…)

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Che meraviglia, il primo amore.
Le prime palpitazioni del cuore.
I primi fugaci sorrisi.
Le prime farfalle nella pancia.
I primi baci rubati.

Già. Tutto molto, molto romantico. Peccato che per i due conduttori non esista un unico primo amore, ma ve ne siano stati molti (almeno tre, disse qualcuno). E tra le altalene dell’asilo e i banchi di scuola, devo ammettere che non mi sono risparmiata nemmeno io. Fermo restando che, almeno per la scrivente, molto più importante del primo amore è sempre l’ultimo (o comunque quello in corso).

Questa volta le letture scelte sono lievi e poetiche come un battito di ciglia (bionde, per l’esattezza: quelle della compagna di classe che ha fatto capitolare in tenera età il nostro Alessandro).
Siamo partiti da un autore da me molto amato: Jacques Prévert. Sua è la splendida I ragazzi che si amano, che esprime alla perfezione il tema di questa puntata.

“I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore”
(J. Prévert, I ragazzi che si amano, in Poesie d’amore e libertà)

Il secondo brano è tratto invece da un romanzo del giovane scrittore Alessandro D’Avenia, che non solo esercita una professione nobile come il prof, ma trova anche il tempo di parlare d’amore nel suo romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue. E non un amore a caso, ma uno di quelli speciali come possono esserlo solo gli amori vissuti con tutta l’emozione e la tenerezza dei sedici anni. Un ringraziamento di cuore, da parte mia e di tutta la troupe, ad Alessandro che ha seguito e apprezzato la nostra puntata. Grazie prof!
“Beatrice ha i capelli rossi. Beatrice ha gli occhi verdi. Beatrice ha.
Lei sul mio cellulare è “Rossa”. Stella rossa: sole, rubino, ciliegia.
Siamo fatti l’uno per l’altra. Io lo so. Lei no. Non sa di amarmi. Non ancora.”
(A. D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue, Mondadori)

E, dulcis in fundo, veniamo alle consuete letture tratte dal Manuale di un altro Alessandro, anch’egli prof – come possiamo definirlo? – sentimentale. E’ stato scelto un passo ad hoc, dal suggestivo titolo “Buona la prima”. Niente di meglio!
“Il mondo si divide in due categorie: quelli che nell’adolescenza hanno una serie di storielline e poi si sistemano; quelli che partono col grande amore e, quando si infrange, arrancano dietro frequentazioni episodiche o poco impegnate. A tempo determinato.”
“Già allora palesavo le mie difficoltà con l’amata: non riuscire a parlare apertamente di certi tremori, rattrappirmi di gelosia se non era con me. Oggi direi nostalgia, sofferenza per ciò che sta via, perché so che l’ignoranza più dolorosa è non sapere cosa fa chi è lontano.”
(A. Zaltron, Manuale per i(n)felici amanti, zero91) 

E voi, quanti primi amori avete avuto? Che sia uno soltanto, tre o dieci (esageriamo!) l’importante è che ne portiate con voi un bel ricordo. Ma lasciate che vi dia un consiglio: dedicatevi a quelli presenti, di amori. E lasciate i “primi” chiusi sereni nel cassetto della nostalgia (sto imparando troppo dal guru, lo so, fra un po’ l’allieva supererà il maestro).
Siete pronti per la prossima puntata? Il tema sarà decisamente impegnativo: l’ossessione d’amore. Sperando che nel frattempo questa trasmissione sia diventata per voi quasi una… dolce ossessione.
Continuate a seguirci, col cuore.

Per ascoltare la trasmissione: Radio Onda 1
Gruppo facebook: Parlami d’amore – Radio Onda 1
…e seguite la pagina della Personal Librarian!

p.l.

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1 commento

  1. alessandro zaltron ha detto:

    Tutto vero. E ringrazio pure io Alessandro D'Avenia, per la cortese sollecitudine che ci ha dedicato. Persone così, d'altri tempi – attente, precise, concentrate, umili – meritano il successo che hanno e tutto quello a venire. alessandro zaltron

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