Libri da neve

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Libri da inverno. Libri da bianco candido. Libri da sciarpa, cappotto e guanti di lana. Libri da leggere rannicchiati sotto il piumone, come sorprese umane dentro caldi ovetti kinder. E soprattutto, quei libri che una volta letti vorresti non averlo fatto per avere ancora il piacere di leggerli.
Come i primi che mi sono venuti in mente questa mattina appena ho aperto gli occhi e la finestra, e visto tutto quel bianco. Eccoli direttamente dalla mia libreria.

Trappola per topi della grande Agatha, una delle mie eroine in assoluto, in questo classico giallo della “camera chiusa” (anche se, vista la magione in cui si svolge, sarebbe più giusto dire “casa”, ma rischierei ahimè di cadere in termini poco eleganti!). Si tratta di una commedia rappresentata ininterrottamente a teatro fin dalla sera della prima, di cui ieri si è festeggiato l’anniversario: era infatti il lontano 25 novembre 1952 in quel di Londra. Per il resto, c’è tutto ciò che rende i gialli della Christie piccoli capolavori: ambientazione deliziosamente vintage, morti al momento giusto, whodunit e gran colpo di scena finale. E poi, manco a dirlo, naturalmente nevica.

Nevica alla grande anche in Sotto i venti di Nettuno, il primo romanzo letto di Fred Vargas e quello che mi ha fatto innamorare… di Adamsberg. E di cui non svelerò nulla: va assaporato fino in fondo senza nessuna anteprima. Ricordo di avere avuto un unico rimpianto: averlo letto in piena estate, mentre invece l’atmosfera giusta è proprio questa (freddo, cappelli, piumone… vedi sopra). Quindi, gustatevelo!

Due grandi scrittrici per due gialli da mordere fino all’ultima pagina. Quasi quasi me li rileggo pure io, tanto viste le mie doti da grande spalatrice di neve mi sa che per oggi non si esce…

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