“Per favore, mr. Darcy… mordimi sul collo!”

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I rifacimenti mi sono sempre parsi inutili, triti e ritriti come una minestra riscaldata che resta sullo stomaco. Eppure questo, ammettiamolo, qualcosa di diverso ce l’ha. Per un semplicissimo ma essenziale motivo: fa divertire.
Non so se sia colpa del coltello ben celato fra una sottoveste di organza e una giarrettiera. Oppure saranno forse i duelli all’ultimo brandello di carne fra fanciulle apparentemente impettite nei loro corsetti inamidati e gli “innominabili” che con i loro morsi pestilenziali infestano le belle campagne inglesi. Fatto sta che Elisabeth a caccia di cervelli di zombie convince senza cadere mai nella banalità, ed è diventata ancora più sagace, più tagliente (sarà mica colpa della sciabola?) e senza dubbio più sexy della versione originale. Impossibile per il buon vecchio mr. Darcy non innamorarsene, e chissenefrega dell’orgoglio e dei pregiudizi.
Ma cosa succede agli altri? Bè, il caro mr. Bingley, incapace persino di reggere alla vista di una gocciolina di sangue, ci fa un po’ la figura della pippa. Mrs. bennet risorge qui più antipatica e stolta che mai, a dispetto del capofamiglia che si distingue in tutto il suo sagace cinismo. E infine lui, il bel tenebroso Wickham, che tanti cuori ha spezzato (e alla cui dipartita tutte noi avremmo voluto in parte contribuire): finalmente avrà quello che si merita, ma in un modo davvero… particolare.
Se Jane Austen potesse leggerlo, probabilmente correrebbe in Giappone ad imparare l’arte del combattimento. O più semplicemente, si rigirerebbe nella tomba… ma a causa di una sana e lunga risata.

Alcuni buoni motivi per leggerlo:

1: immaginate di essere al terzo giorno di una brutta influenza intestinale. Mentre guardate allo specchio la vostra faccia verdognola con le occhiaie blu, vorreste solo sotterrarvi all’urlo di “esci da questo corpo”. Ebbene, leggendo questo libro vi sentirete in buona compagnia, ma senza il rischio che qualche signorina Bennet vi stacchi la testa con un colpo d’ascia. Mal comune mezzo gaudio.


2: se avete amato la versione originale, questa non può che incuriosirvi.

3: se l’avete odiata, non potrà che conquistarvi. E magari vi servirà per riprenderla in mano e rileggerla con occhi… da zombie.

4: se non l’avete ancora letta, siete fortunelli: fatevi un esame di coscienza per cotanta mancanza, e in seguito godetevi il privilegio di leggere l’una e l’altra nell’ordine che più vi aggrada.
Controindicazioni:
Mentre leggete, vi verrà un’irrefrenabile voglia di correre a comprarvi una katana e scorrazzare in giro ad affettare morbidi e succulenti cervelli. Per l’ennesima volta, siete pregati di lasciare stare: andate piuttosto in cucina, prendete un normalissimo coltello da pasto e affettatevi una bella bistecca al sangue. Sarà il degno accompagnamento alla vostra succulenta lettura.

[Seth Grahame-Smith, Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio e zombie. Nord, 2009]

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1 commento

  1. giardigno65 ha detto:

    Ahahahahah ! hai ragione !

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